Ingresso e partecipazione

Terapia di gruppo

Ingresso e partecipazione alla terapia di gruppo

La richiesta di partecipazione alla terapia di gruppo, in caso di disponibilità di posti al suo interno, viene accolta individualmente dal terapeuta del gruppo e seguita da una fase preliminare di conoscenza e comprensione delle problematiche e degli obiettivi del paziente.

La fase preliminare si svolge generalmente in un determinato arco di tempo: dalle due, fino a un massimo di sei sedute. Già dalla prima seduta il terapeuta è impegnato a verificare la compatibilità tra i bisogni della persona e quelli attuali del gruppo e a calibrare e condividere con il paziente gli obiettivi che guideranno il lavoro successivo nella terapia di gruppo. In caso di compatibilità, l'ingresso del nuovo membro viene comunicato al gruppo con una settimana di anticipo.

La motivazione a partecipare è uno degli aspetti più importanti per entrare in terapia di gruppo: il lavoro del gruppo si fonda sulla costanza dell'impegno e sulla collaborazione attiva tra i partecipanti nel lavoro di risoluzione dei propri problemi e di quelli degli altri. Per questo, le relazioni di gruppo si basano sulla reciprocità, sul rispetto e sulla stretta osservanza di alcune semplici regole.

Le regole del Gruppo

Le regole basilari del gruppo prevedono la puntualità negli appuntamenti e il rispetto della privacy come forma di discrezione e protezione reciproca. E' sempre incoraggiato, inoltre, un atteggiamento e una disposizione mentale e relazionale non giudicante.

Altre regole, invece, hanno a che fare con la gestione delle relazioni esterne tra i partecipanti allo stesso gruppo.

Le relazioni esterne durante la psicoterapia di gruppo

La frequentazione esterna tra due o più partecipanti allo stesso gruppo non è vietata a priori, ma è sconsigliata durante il percorso terapeutico. Per lavorare utilmente in terapia di gruppo infatti, è necessaria una certa "trasparenza", ossia la disponibilità a riportare dentro il gruppo ciò che di significativo avviene fuori. Quando alcuni membri del gruppo si frequentano al di fuori delle sedute, generalmente si crea un legame, un sentimento di amicizia e/o dei vincoli di lealtà reciproca, che possono limitare la trasparenza e la libera espressione di sé all'interno del gruppo. Non ci sono controindicazioni invece per una eventuale frequentazione successiva alla conclusione del percorso terapeutico.

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